Tempo fa ho scoperto di avere l’antilope come animale guida. Questo animale rappresenta l’azione. Quando l’ho saputo mi sono immediatamente rallegrata. Sia perchè mi sento rappresentata nell’azione, sia perchè l’azione mi ha curata.

L’azione è cura, per uscire dalla mente, dalle paure, dalla rabbia e dalla frustrazione. Agire, muoversi, fare, per arrivare a un risultato ma anche semplicemente per uscire dal circolo vizioso del pensiero autolesionista in cui non ci diamo tregua, fra continue analisi, critiche, insoddisfazioni e ricerche spasmodiche di altro rispetto all’istante che abbiamo.

Fare spesso porta a sbagliare, ma tramite questi sbagli impariamo, diveniamo più saggi e consapevoli. Fare il primo passo è iniziare, non arrivare, ma l’inizio è il principio del viaggio, del provare, del vedere e del sentire, dell’esperienza che è la vita.

Se mi muovo mi apro, vado a vedere cosa c’è la fuori, nel mondo, di diverso da quello che è in me, che ritengo assoluto ma che invece è relativo.

La paura ci rende immobili, chiusi e contratti (nel corpo e nelle emozioni). Con uno sforzo immane proviamo ad aprirci, a fare un passettino, e allora piano piano la paura scompare, diventa curiosità e meraviglia.

Agire è aprire il cuore, azione è apertura – e allora restiamo aperti, e muoviamo le particelle di cui siamo composti per restare in azione costante, ed essere parte del moto universale che danza in noi e con noi –  non contro di noi.

Namastè, Clara.

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