Patanjali Yoga Sutra

2.43. – Kaya Indriya Siddhir Asuddhi Ksayat Tapasah

Con l’autodisciplina, le impurità del corpo e dei sensi sono distrutte e si ottiene la perfezione.

– Spesso ci chiediamo se esista un segreto, qualche azione specifica, sconosciuta, una sorta di pillola magica, per raggiungere la serenità, l’equilibrio.

Chi pratica Yoga lo sà, l’unico segreto, che porta a questo stato di equilibrio e serenità permanente, è l’autodisciplina. In particolare, in questo sutra di Patanjali, il segreto descritto è la forza di volontà, la disciplina, l’essere proattivi.

TAPAS (in sanscrito) è un elemento chiave della pratica. Tapas significa bruciare il superfluo, quello che ci porta fuori strada, che ci fa male. Significa intensa autodisciplina, che si mette in atto con la volontà di raggiungere l’illuminazione, di lasciare andare le soddisfazioni del mondo fisico (temporanee ed illusorie) per dedicarci alla vera gioia, quella dell’anima, divina.

Negli Yoga Sutra, Patanjali ci dice chiaramente che è tramite la disciplina, l’impegno costante e la forza di volontà che otteniamo successo, libertà e felicità assoluta.

Proprio per questo gli Yogi venerano Shiva, il Dio distruttore. Perchè per raggiungere l’essenza, la felicità duratura, bisogna smantellare, togliere ciò che non serve, che distrae, tramite un lavoro profondo, che nasce dalla consapevolezza ma soprattutto da quel fuoco interiore che ci spinge verso la verità, che ci guida nel desiderio di raggiungere la vera felicità, quel fuoco che è il nostro faro nell’esistenza, possiamo anche chiamarlo intuito, perchè in profondità, sappiamo cosa dobbiamo cercare, senza bisogno di riflettere.

Distruggere per ricostruire, su basi solide e luminose, vere, sicure. Togliendo le illusioni materiali, superficiali.

Namastè!

Clara

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